Oggi, 12 marzo, si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. Per mantenere alta l’attenzione su questo preoccupante fenomeno – ancora in parte sommerso – e cercare di contrastarlo, la CRI, nel 2018, ha lanciato la campagna nazionale “Non sono un bersaglio”, che si iscrive nella più ampia iniziativa del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa intitolata “Health Care in Danger”.
Quest’ultima si propone di sensibilizzare opinione pubblica e stakeholder rilevanti sul tema delle reiterate violenze contro ospedali, veicoli di soccorso e operatori sanitari nelle zone di conflitto armato, che in molti casi impediscono loro di fornire assistenza sanitaria nei contesti ove è ancor più indispensabile – come l’attuale situazione nella Striscia di Gaza ci dimostra drammaticamente ogni giorno.
Nel quadro della nostra campagna nazionale, la CRI ha deciso di istituire un Osservatorio sulle aggressioni agli operatori CRI tramite il quale questi ultimi possono segnalare casi di aggressione nei loro confronti. Ne deriva un report annuale – contente i dati trattati in forma anonima – che identifica i principali trend e le situazioni tipo in cui le aggressioni avvengono nonché le misure di mitigazione e riduzione del rischio intraprese, nell’ottica di consolidare e diffondere lezioni apprese e buone prassi.
Oggi, presso la sede del Comitato Nazionale della CRI, si è tenuto l’evento di lancio del report 2023 dell’Osservatorio, presenti il Consigliere Nazionale CRI Adriano De Nardis, il Capo Dipartimento della programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute Francesco Saverio Mennini e i partner della campagna “Non Sono Un Bersaglio” (FIMMG, ARES118 e CNOP). Dal report 2023, presentato dal Delegato Tecnico Nazionale Principi e Valori nonché Focal Point della campagna CRI, Marzia Como, emerge che, dall’istituzione dell’Osservatorio nel 2018 ad oggi sono state elaborate 326 segnalazioni di aggressioni agli operatori CRI, di cui 63 solo nel 2023. Particolarmente preoccupanti sono i dati relativi alla tipologia dell’aggressore: nel 18% dei casi circa l’aggressione è avvenuta da parte di un gruppo e, in quasi la metà dei casi (circa 46%), l’aggressore era un utente.
“Questi dati sono la chiara testimonianza della necessità di continuare a fare luce su questo preoccupante fenomeno. La nostra Associazione, insieme ai partner e tutti gli altri stakeholder intervenuti oggi, continuerà ad impegnarsi in prima linea per portare avanti un’opera di sensibilizzazione su questo tema a tutti livelli al fine di proteggere e valorizzare le importantissime figure degli operatori sanitari nei diversi contesti”. Così il Consigliere Nazionale Adriano De Nardis.
“I Volontari e gli Operatori della CRI non sono un bersaglio e oggi, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari, vogliamo ribadire a gran voce la necessità di tutelare professionisti e volontari del settore, impegnati a salvare la vita delle persone o a supportarle in particolari situazione di difficoltà o necessità”, ha dichiarato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. “Quello delle aggressioni agli operatori socio-sanitari è un fenomeno drammatico dei nostri giorni e deve vederci tutti andare nella stessa direzione perché è assolutamente necessario uno sforzo comune per farvi fronte, che parta dai territori, con attività di sensibilizzazione alla popolazione, e arrivi alle realtà associative e alle Istituzioni”.