Oltre mille operatori CRI hanno subito almeno un’aggressione negli ultimi 12 mesi.
È il dato preoccupante che emerge dalla mappatura dell’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS) del Ministero della Salute.

La nostra Associazione ha recentemente preso parte ad un’importante iniziativa dell’ONSEPS volta a mappare a livello nazionale gli episodi di violenza ai danni di esercenti professioni sanitarie e sociosanitarie che si sono verificati nel 2024. Nella seconda metà di ottobre, è stato quindi somministrato un questionario anonimo a Volontari e dipendenti che, nell’anno in corso, abbiano svolto un servizio nelle attività sanitarie e sociosanitarie della CRI, in quanto professionisti sanitari o ausiliari.

Dall’analisi preliminare emerge che, nel n. totale di 3457 risposte pervenute, sono 1088 gli operatori CRI ad aver subito almeno un’aggressione fisica, verbale e/o contro la proprietà negli ultimi 12 mesi, di cui 711 multiple.

Un impegno partito sei anni fa, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, quando la CRI lanciò la sua campagna “Non Sono Un Bersaglio”, che si iscrive nella più ampia iniziativa del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa intitolata “Health Care in Danger” (HCiD) e volta a fronteggiare il crescente numero di aggressioni ai danni del personale sanitario nel nostro Paese.

Alla luce di tale impegno in prima linea, nel 2023 la CRI è diventata membro ufficiale dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie (ONSEPS) presso il Ministero della Salute, istituito con la legge n. 113/2020 concernente “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”.

Tra i dati relativi alle aggressioni subite, se ne evidenziano alcuni in particolare. Rispetto al setting dell’aggressione:527 rispondenti hanno indicato il servizio 118, 207 il pronto soccorso, 135 il Comitato CRI, 128 il domicilio o comunità residenziale dell’assistito/utente.

Per quanto riguarda la tipologia dell’aggressione, la maggior parte dei rispondenti (969) ha indicato di aver subito un’aggressione di tipo verbale, mentre 266 di tipo fisico. Sono invece 216 coloro ad aver segnalato di aver subito un’aggressione sia fisica che verbale.

Infine, 695 operatori CRI hanno ricevuto almeno un’aggressione da parte di un utente/paziente, 440 da parte di un parente/caregiver o conoscente dell’assistito e 233 da parte di estranei.

Mantenere alta l’attenzione

“I dati che sono emersi sono preoccupanti, ci fanno riflettere su quanto sia importante continuare a
mantenere alta l’attenzione sul drammatico fenomeno della violenza perpetrata ai danni di coloro che sono
impegnati a soccorrere e prestare assistenza ai più vulnerabili. Tanto durante un conflitto quanto in tempo
di pace, gli operatori sanitari non sono un bersaglio”, ha aggiunto il Presidente della CRI, Rosario Valastro.
Rosario Valastro
Presidente Nazionale Croce Rossa Italiana
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