Nell’anniversario della nascita del suo fondatore Henry Dunant, si celebra la giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. L’anno corrente rappresenta il 160° anniversario della fondazione, da quel lontano, ma sempre attuale, slancio di umanità, il 1864, che ancora campeggia nel logo della Croce Rossa Italiana.
L’azione che un “popolo” di Volontari senza confini, che parlano il solo linguaggio dei 7 principi – Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità – non conosce limiti: formazione dei volontari, preparazione al primo soccorso della popolazione, diffusione delle manovre salvavita in età pediatrica, servizio ambulanze per trasporto infermi ed emergenza sanitaria extra-ospedaliera, accoglienza dei migranti, supporto agli indigenti attraverso la distribuzione dei viveri ed i servizi per i senza fissa dimora, disseminazione del DIU e dei principi di Croce Rossa per la popolazione e le FF.AA., sensibilizzazione ai temi del bullismo e alla violenza di genere.
Tali attività, che da sempre caratterizzano l’azione del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, hanno subito un aumento esponenziale e evidenziano una sempre maggiore necessità della presenza, costante e rassicurante, di tutti coloro che con profondo senso di appartenenza dedicano quotidianamente il loro tempo ai bisogni della comunità.
A quanto rappresentato si aggiunga l’attività di ausiliari alle FF.AA. che, ragione primaria della nascita della Croce Rossa, resta uno dei cardini del moderno impiego dei Corpi ausiliari, Infermiere Volontarie e Corpo Militare volontario. Nell’ultimo anno la sede di Viterbo con le sue delegazioni – Blera, Capodimonte, Tuscania, Valentano e Vetralla – ha risposto a 3.800 chiamate da parte degli utenti, i chilometri percorsi per i servizi sociali e sanitari sono stati circa 140.000, le ore messe a disposizione dai volontari oltre 60.000, 100 le tonnellate di viveri distribuiti alla popolazione vulnerabile.
In particolare per la Croce Rossa di Viterbo questo anniversario, il 160°, rappresenta, inoltre, l’ennesimo banco di prova in tema di emergenza di protezione civile di cui la CRI è struttura operativa.
L’impiego dei mezzi e personale per il disinnesco dell’ordigno bellico che ha interessato la Città di Viterbo, è stato di proporzioni imponenti:
Evacuazione socio-sanitaria con circa 25 ambulanzeCreazione di una struttura campale per l’accoglienza massima di 90 persone vulnerabili che, realmente, ne ha accolte 75 tra ospiti ed accompagnatoriEvacuazione per la popolazione senza mezzi di trasporto con due pullman e 10 mezzi per trasporto persone con disabilità motoriaPer un totale di 184 volontari impiegati
Il 160° come ogni anno, da ormai oltre un quinquennio, vedrà la bandiera della Croce Rossa sventolare sulla facciata del palazzo del Comune e della Prefettura, ciò a rassicurare la popolazione che l’azione umanitaria dell’Associazione racconta la sua storia con un impegno quotidiano senza tempo e con un sempre crescente entusiasmo.
Questo è il valore dell’umanità, questo è il valore della Croce Rossa di Viterbo che dal lontano 1892 presta la sua opera al servizio della Comunità Viterbese. Una storia lunga più di 130 anni e che, al passo con i tempi e i cambiamenti della società, ha sempre saputo adattarsi, prestare la propria opera di soccorso a Viterbo come in varie parti d’Italia e del Mondo, restando saldamente fedele ai suoi Principi Fondamentali che sono guida del suo operato. Un Comitato presente sul territorio, credibile e spesso punto di riferimento nei contesti più disparati, sia per i cittadini che per le Istituzioni che oggi dimostrano la loro riconoscenza esponendo la bandiera della CRI sulle loro sedi.
Con questi sentimenti il Presidente del Comitato di Viterbo Marco Sbocchia ha inteso ringraziare le Donne e gli Uomini della CRI di Viterbo per la disponibilità, la volontà, l’abnegazione e l’umanità impiegata in ogni azione ed attività Associativa “La Giornata di festa e il contesto in cui viviamo sia da sprone per fare di più e fare meglio, sia d’esempio per le nuove generazioni di Volontari e orgoglio per chi negli anni ci ha preceduto in questo cammino di solidarietà. Evviva la Croce Rossa”.