Dalla delegazione CRI a N’Djamena alle attività del progetto ECHO PPP per supportare migranti e sfollati dell’Africa Centrale e della popolazione sudanese
In Africa Centrale, nei territori del Ciad e del Sudan è in corso una vera e propria crisi umanitaria. Si tratta di un’area senza sbocchi sul mare dove le condizioni di vita delle persone sono messe a dura prova dai cambiamenti climatici in corso che incidono considerevolmente sulla disponibilità delle risorse idriche. Al fenomeno della siccità, tra i primi motivi che spinge le popolazioni ad abbandonare i propri villaggi, si aggiunge quello dell’instabilità politica.
Oltre il 35% della popolazione in Ciad vive in condizioni di povertà estrema e l’economia, basata sull’agricoltura e sull’estrazione del petrolio, risente fortemente di questi fattori contingenti. In questo Paese, penultimo nell’Indice di Sviluppo Umano, l’accesso alla sanità, all’istruzione e a un’alimentazione adeguata, rimangono estremamente limitati.
Negli ultimi anni, il Ciad è diventato – inoltre – un punto di destinazione per i rifugiati dai paesi confinanti. La violenza armata attorno al Lago Ciad, dove il gruppo Boko Haram è attivo, e i conflitti comunitari nel sud del Paese, al confine con la Repubblica Centrale Africana, hanno costretto oltre 300.000 sfollati interni ad abbandonare le proprie abitazioni. In seguito allo scoppio della guerra civile in Sudan, nell’aprile 2023, oltre un milione tra rifugiati sudanesi e ritornati ciadiani hanno attraversato la frontiera, cercando riparo nelle province orientali del Ciad. La maggior parte dei rifugiati è composta da donne e bambini, molti dei quali hanno subito traumi e si trovano in condizioni di estrema vulnerabilità, aggravando la povertà cronica e l’insicurezza alimentare già presenti nella regione.
Da tempo la Croce Rossa Italiana, attiva all’interno del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa supporta la Consorella del Ciad tramite una propria delegazione, aperta nel 2021 a N’Djamena, e dal 2022 opera nelle regioni del Sud e del Lago Ciad con il progetto triennale finanziato dall’Unione Europea “ECHO PPP – Accelerare l’azione locale per l’assistenza umanitaria e la salute” che punta a sviluppare attività di protezione e di supporto alle popolazioni di rifugiati, migranti e sfollati interni. Attualmente la CRI sta sostenendo gli sforzi del Movimento nell’est del Paese, contribuendo all’Emergency Appeal dell’IFRC (Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa), per rispondere agli enormi bisogni provocati dalla crisi migratoria al confine con il Sudan. Qui i volontari e operatori sono in grado di garantire servizi essenziali come orientamento, assistenza medica e psicologica, e distribuzioni di generi di prima necessità ai rifugiati e ai migranti attraverso due Punti di Servizio Umanitari (HSP) attivi nei siti di Adré e Arkoum. Un impegno che la Croce Rossa Italiana punta a rafforzare anche attraverso nuove opportunità di finanziamento che consentano di aumentare l’assistenza alla comunità locale e garantire una costante e sempre più efficace risposta umanitaria a quanti vivono in un contesto caratterizzato da enormi fragilità e mancanza di risorse.