“Necessario passare da emergenza freddo a emergenza persone senza dimora. La povertà non sia vissuta mai come una colpa. Grazie ai volontari CRI, amici di chi vive ai margini”

“Sono sempre molto colpito, soprattutto in inverno, quando fa più freddo, dalla estrema capacità dei Volontari di portare aiuto alle persone senza dimora. Il Volontariato in questo, rappresenta, spesso, l’unica vera forma di aiuto concreto per chi vive condizioni di grave marginalità sociale. Come Croce Rossa Italiana, le nostre Volontarie e i nostri Volontari sono operativi tutto l’anno, non solo nei mesi più freddi, attraverso le uscite delle Unità di Strada con cui portano cibo, coperte, indumenti, bevande calde, kit igienici ma anche prima assistenza sanitaria, ascolto dei bisogni e conforto umano a chi si trova a vivere in strada. Ed è per questo, che ho voluto accompagnare in questi giorni l’uscita di una squadra a Roma, per dare una simbolica testimonianza di gratitudine a coloro che, in tutta Italia, anche nei recenti giorni delle festività natalizie, non hanno mai smesso di organizzare quell’aiuto umanitario che rompe il muro dell’isolamento di tante persone e che mi piacerebbe fosse preso come esempio per affrontare un fenomeno che appare sempre di più in crescita, sia nelle metropoli che nelle altre città, da Nord a Sud. Non è facile risolvere il fenomeno delle persone senza dimora ma, e lo vediamo con l’impegno delle Istituzioni locali attraverso i piani di emergenza freddo, ad esempio, non può che affiancarsi a questi la messa in campo di progetti di sostegno, di aiuto, di inclusione che vedano affrontare il fenomeno nella sua complessità e non solo in via di emergenza stagionale. Spesso, siamo abituati a pensare che quella della vita in strada sia una realtà inevitabile e tutto sommato marginale. Così non è. Lo dicono non solo le statistiche e quindi i dati, ma lo vediamo quotidianamente nella nostra esperienza di volontariato. Alla condizione di forte disagio economico, sociale, abitativo, spesso, si aggiunge quello causato da forme gravi di malattia, di disagio psichico, di disturbi da dipendenze come alcool o droghe, ma soprattutto diventa importante e seria la condizione di isolamento e di solitudine. È questo quello che ritengo prioritario far emergere. Non tanto il freddo dato statistico o numerico. Quello, che come Volontariato siamo impegnati a fare, è far emergere una condizione di vita a cui dare soggettività e dignità, togliendo dal buio e dall’indifferenza generale chi la vive. Anche per questo, nel 2024, anno del 160mo anniversario della Croce Rossa Italiana, ho voluto che questa fosse la mia prima iniziativa pubblica per valorizzare l’intervento sociale di aiuto del nostro Volontariato come passo fondamentale da compiere, perché la CRI è sempre di più protagonista di quella rete di Volontari che stando sui territori, ne intercettano le forme più gravi di malessere, rappresentando un presidio contro forme estreme di marginalità. La povertà, non solo quella economica, come spesso sottolineiamo, non è una colpa o una condizione da nascondere agli occhi della società. Di sicuro non lo è per i Volontari che danno il senso di come sia necessario passare dall’emergenza freddo all’emergenza persone senza dimora, battendo l’indifferenza”.

Così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.

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